THE WOMAN IN ME - INTERVISTA DELLA CBS AL CAPOREDATTORE DI PEOPLE
Wendy Naugle, caporedattore della rivista "People", al "CBS Mornings" racconta estratti esclusivi dal nuovo esplosivo libro di memorie di Britney Spears, "The Woman in Me", e dettagli della recente intervista e servizio fotografico con la superstar del pop.
"Il set per il servizio fotografico era una spiaggia remota a Tahiti, all'inizio Britney sembrava incerta, nonostante si sia esibita in tutto il mondo, ma poi l'ho vista prendere decisioni su cosa voleva e non voleva fare, uno dei miei momenti preferiti è stato vederla a cavallo ed ha iniziato a cavalcare, uscendo fuori dall'inquadratura della telecamera, ed ho visto gioia e felicità in lei, credo che lei stia davvero cercando di tenere la sua vita il più privato possibile, un senso di libertà. Come dice nell'intervista, questo è stato un momento difficile per lei, lo scrive in modo molto onesto e doloroso nel libro, questa tutela è stata schiacciante per lei, descrive il processo in cui ha cercato di essere adulta, ma non glielo hanno permesso, quindi è regredita nell'essere una bambina, ci ha riprovato ma non le è stato permesso di prendere decisioni da adulta, diventando un robot-bambino, cosi l'ha descritto, se ci pensi quando diventiamo tutti adulti, ti è permesso fare errori e avere successi, diventare adulti è un processo, a lei gli è stato negato.
Durante la tutela ha lavorato molto duramente, c'è una frase che mi ha colpito dell'udienza in cui dice che ha provato cosi tanto ad essere carina e perfetta da quando aveva 15anni, ha un etica del lavoro impareggiabile sotto molti aspetti, penso che lei scriva davvero di come ha sostenuto finanziariamente cosi tante persone nella tutela, sai ci sono stati tanti uomini che hanno avuto problemi di dipendenza, gioco d'azzardo, ma non sono mai stati sottoposti a questo tipo di costrizione, quindi sentiva davvero che non fosse giusto che la sua famiglia le facesse questo.
Nell'udienza aveva detto che uno dei suoi desideri non era quello di riavere indietro la sua vita, ma di poter raccontare la sua storia al mondo, questo è quello che sta facendo, ha iniziato a scrivere un anno e mezzo fa, tutti sappiamo che scrivere un libro di memorie è un processo emotivo davvero estenuante, probabilmente catartico per lei, penso che questo sia il suo tentativo di rivendicare la propria vita, la propria narrativa, ma spera anche che il suo libro aiuti le persone a parlare apertamente, e non aver paura, spera che qualcuno possa trovare una guida".
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